Dove eravamo rimasti?

In fondo dovevate immaginarlo no?

Ci sono ancora io dietro a questo fantastico e vincente prodotto. Dietro a questo fantastico e vincente progetto.

Sì, Bmac Scissors é un progetto vincente perché progettato con la mentalità giusta, di chi di forbici ne sa.

La mia scelta nel 2006, di abbandonare quanto di buono fatto in tredici anni di onesto e superlativo lavoro a stretto contatto con migliaia di parrucchieri in Italia, meritava senza ombra di dubbio , quantomeno un diritto di replica.

Che puntuale é arrivato.

Sono partito in un freddo inverno del 2006, destinazione Giappone, alla ricerca del meglio, alla ricerca di qualcosa di unico, ovvero forbici ancora prodotte artigianalmente e non industrialmente a macchina come invece qualcuno voleva farmi credere fosse la soluzione migliore, quella per intenderci che fa guadagnare un bel gruzzolo di danaro spacciando per artigianale ciò che invece non é più, ciò che non era più da qualche tempo.

Sono partito forte delle mie convinzioni e sono tornato con una promessa in mano, nulla di più.

Una promessa fatta da un artigiano, una promessa ancora di quelle che valgono mi viene da dire ora.

Ora, eh,mi viene da sorridere.

Sono passati “solo” otto anni da quel freddo gennaio 2006, in Niigata, posto allora sconosciuto per me. Ma non per il mio artigiano che in silenzio lavorava, forgiava, martellava pezzi unici, forbici vive, belle, assolutamente artigianali. Eppure pare davvero un’eternità. Da allora tante umiliazioni e soddisfazioni, beh, poche ma forti, fortissime.

Un Aldo Coppola, un Renato Gervasi e Salvo Filetti , che non mi hanno voltato le spalle.Mi hanno dato fiducia sin da subito, si sono fidati.

Fidati si.

Unici tra i mille e mille che invece prima mi sorridevano e mi lodavano.

Unici in un triste panorama che mi voltava lentamente le spalle, per rimandarmi nel buio pesto di quasi quindici anni fa, quando con coraggio, con audacia si, lanciai in Italia in modo pionieristico il mercato delle forbici artigianali di altissima qualità giapponesi.

Quasi quindici anni, ma tredici ufficialmente ,che mi hanno visto girare in lungo ed in largo l’Italia con il mio fido campionario di forbici, porta a porta, per fare provare la bontà della mia mercanzia. Non esiste quasi paese, trattoria, hotel, piazza o borgo che non ho calcato. Ho imparato ad amare l’Italia e gli Italiani, ho apprezzato le doti inestinguibili di artigianalità dei “nostri” parrucchieri. Li ho amati.

Strappato agli affetti della mia famiglia, dei miei figli, ma accecato da un credo unico, eccezionale, mi sono spinto verso vette altissime di successo, senza dubbio per merito degli articoli che distribuivo, ma e consentitemelo, anche un pochino per merito mio.

Ebbene un giorno tutto questo diventa una fitta boscaglia, densa di nebbia. Chi prima ti dava luce, di colpo te la leva, chi prima permetteva di portare come si dice, a casa il pane, di colpo ti lascia a piedi. E non é facile credetemi.

Come un colpo di spugna, tutto annullato, tutto. Non contava più nulla o meno di nulla per meglio dire.

Mi ricordo come se fosse ieri il primo Cosmoprof con Bmac scissors, nel 2007. Al mio stand (peraltro permettetemelo, superlativo) passarono si e no venti persone in quattro giorni, mentre allo stand dell’azienda che avevo lanciato con fatica ed abbandonato l’anno prima, la coda, per accaparrarsi la distribuzione esclusiva nazionale.

Da allora su di me, ne sono state dette di cotte e di crude. Parole di riconoscimento poche, di biasimo se non di calunnia, parecchie, troppe.

Le più gentili mi vedevano fuggito con un bottino principesco, in paesi esotici.

Di quei durissimi periodi mi piace ricordare la pace della mia famiglia, dei miei cari, che non hanno mai smesso di credere in me, spronandomi ancora una volta al meglio, cosa di cui loro erano sicuri fossi capace una volta ancora.

Di quei periodi mi piace ricordare che il mio frigorifero era vuoto e le rate del mutuo parevano essere uno sforzo disumano.

Questo mi ha senza dubbio forgiato ancor più e fatto capire chi era per davvero amico e chi solo un compagno di strada.

Non me voglia nessuno, ma questi sono fatti, che visti oggi quasi mi fanno sorridere. Allora, nel mio intimo più profondo, furono lacrime, amare come il veleno.

Oggi, senza nessuna rivalsa, senza nessuna voglia di vendetta, mi pare quantomeno, doveroso spiegare ai più che non ero in nessun paese esotico, con nessun bottino nascosto. Mi trovavo in Giappone, dove un uomo questa volta vero, eccezionale, mi diede un promessa.

E la mantenne.

Ho lavorato sodo al suo fianco, imparato quanto qualcuno prima non mi aveva insegnato ancora, in quanto nemmeno lui conosceva.

Ho imparato molto, dalla forgiatura a tutti i passaggi manuali, piacevolmente artigianali. Per settimane sono rimasto a Niigata, in mezzo a bufere di neve a volte o immerso alla sera stanco morto, dopo avere per tutto il giorno toccato con le mie mani decine di modelli da modificare sul campo, in piacevoli bagni termali sulfurei .

Ma senza mai perdere di vista un obbiettivo preciso: tornare in Italia con qualcosa di unico, di fenomenale.

Ed oggi mi vien da dire che ne é valsa la pena.

E’ valsa la pena di avere il coraggio di dire stop ,ad un’importazione esclusiva, che ho con fatica prima costruito e poi scelto di lasciare.

E’ valsa la pena di percorrere oltre tremila chilometri su e giù per il Giappone quell’inverno del 2006.

E’ valsa la pena di crederci!

Perché un uomo senza speranza, senza credo, senza una fede che lo illumini é un uomo perso.

Ah, ma a proposito, dove eravamo rimasti?

 

Luca Masper

proud european distributor of:  Bmac Scissors Niigata Japan

 

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